“Forse questo è il modo per assolvere i debiti contratti con le terre che ci tengono legati: accettare questa lacerazione, saperla nostra, nell’impossibilità di compiere una vita doppia, o tripla, come si vorrebbe. Lasciare che guidi le nostre scelte, senza ritenere di poterla rimarginare. Sentire la Mongolia in discesa in noi, comprendere l’Altrove che reca con sé. Ai vocalizzi di Silvia Orlandi è affidato il compito di non creare barriere, frapposizioni, a un percorso che sarebbe stato difficile evitare.”