I Violini di Santa Vittoria sono una formazione d’archi (un quintetto: Davide Bizzarri, Roberto Mattioli, Orfeo Bossini, Luigi Andreoli, Filippo Pedol) regolarmente attivo nella provincia di Reggio Emilia, che in questo disco, progettato da Andrea Bonacini, collaborando con Tesi e con il sassofonista Claudio Carboni ripropongono musiche scritte nel secolo scorso da Arnaldo Bagnoli (1893-1965), violinista e compositore prolifico – ha firmato almeno trecento brani strumentali. Ci sono, nel Cd, anche un tradizionale (“Secondo Maggio” / “Primo Maggio”), un brano verdiano (il Preludio della “Traviata”), un originale di Tesi (“La mazurca del nonno”), uno di Carboni (“Vittoria”) e uno, “Tango del fojonco”, di Davide Bizzarri, che ha anche curato gli arrangiamenti dei brani. Ma sono così rispettosamente coerenti con le musiche di Bagnoli da risultare sostanzialmente indistinguibili da quelle.
Qui si va di mazurke, polke, valzer (balli che certi saputelli che si riempiono la bocca di “square dance” e di altre stranezze esotiche magari schiferanno, ma che appartengono invece pienamente alla nostra cultura europea – ricordate il Battiato di “Voglio vederti danzare”? “Nell’Irlanda del nord, nelle balere estive, coppie di anziani che ballano al ritmo di sette ottavi”, e poco dopo “nella bassa padana, nelle balere estive, coppie di anziani che ballano vecchi valzer viennesi”. E c’è anche una marcia funebre, “Ricordo” (un valzer, appunto).
TRACCE