Le Forbici di Manitù sono un collettivo musicale sperimentale italiano nato nel 1983.
Storia del gruppo
1983-1992: Dagli esordi alla Rosa Luxemburg Corporation
Il gruppo è nato nel 1983, formato da Manitù Rossi, unico nome che accompagnerà il gruppo in tutto il suo percorso, e dal misterioso chitarrista Satana Cianciulli, che firma esclusivamente il primo album della band dal titolo Saliva Calda edito nel 1990. I primi lavori sono autoprodotti su musicassette ed editi con etichetta Rosa Luxemburg Corporation. Con queste modalità produttive pubblicano numerosi brani su compilation come The Luxemburg Party, ed oltre a Saliva Calda anche Zona Di Invisibilità del 1992.
1992-2001: La nuova formazione
All’inizio degli anni novanta entrano il critico musicale Vittore Baroni ed Enrico Marani già membro dei TAC. Nel 1994 il gruppo così formato lavora alla produzione del primo album su vinile dal titolo Trivelogue che viene pubblicato solo due anni più tardi preceduto da Quadrivelogue composto da registrazioni dello stesso periodo e dall’album in collaborazione con il collettivo omonimo Luther Blissett – The Original Soundracks.
Nel 1999 escono il mini album Aggy Polly Loggy e l’album Play & Remix Lieutenent Murnau (1980-1984) tributo al precedente progetto di Baroni, Lieutenent Murnau. Quest’ultimo in particolare, nacque grazie all’interessamento di Nigel Aynes dei Nocturnal Emissions, che chiese a Baroni di poter pubblicare con la sua etichetta Earthly Delights una raccolta di brani di quel progetto musicale. Baroni decise quindi di rilanciare, proponendo una rilettura dei precedenti brani in chiave Forbici di Manitù, inserendo e manomettendo molti dei brani più importanti dell’epoca, da “La Testa di Giano”, a “Tabù”, a “The Mercy Bit (MITTHBTLS)”.
Nel 2001 esce Infanzia di M per la Snowdonia Dischi, che conteneva otto tracce registrate nel 1989 e restaurate 10 anni dopo[4] in sorta di concept album incentrato sulla giovinezza di Rossi e composto da brani strumentali dove si fondono diversi generi tra loro (new wave, industrial, techno, musica classica) ed in cui suona alle percussioni Massimo Pavarini.
2001-2016: Da Terrore nello spazio a Tinnitus Tales
Nel 2002 le Forbici di Manitù danno alle stampe Terrore nello spazio, personale colonna sonora dell’omonimo film del 1965 di Mario Bava, che vede la produzione di SmallVoices per un album che mescola melodie jazzate ad atmosfere Lounge, piani sonori e ritmiche elettroniche alla musica da camera.
Sempre per SmallVoices esce nel 2006 il doppio CD Tagliare. L’album vede su un CD brani composti dal gruppo, mentre sull’altro il gruppo invita altri musicisti a reinterpretare o remixare i propri brani, ospitando così artisti come Teho Teardo, Emma Peel Sons, Technogod, valvola, Duozero ed altri.
Nel 2010 il ritorno della collaborazione con Snowdonia dischi sancisce la pubblicazione dell’album L’isola (con libro di Alda Teodorani illustrato da Emanuela Biancuzzi).. Nel 2014 le Forbici di Manitù festeggiano i loro 30 anni di attività con la pubblicazione di Automitoantologia (1983-2013) 30 anni di ritagli, rarità e inediti. Nel 2016 viene pubblicato il progetto a tema “Tinnitus Tales”, dedicato al problema degli acufeni o tinnito per gli ascoltatori di musica rumorosa, un triplo cofanetto attribuito a Le Forbici di Manitù & Friends che vede la partecipazione in veste di ospiti di oltre cinquanta musicisti e artisti internazionali.
da Wikipedia